Lorenzo Lotto
Piccola premessa: da un’artista come Lorenzo Lotto è lecito aspettarsi qualunque cosa; geniale, inquieto, a tratti irriverente, il Lotto deride, osa, punge, indaga, ironizza, allude e illude, la sua creatività non conosce limiti e lui non si fa di certo il problema a porsene.
In questo caso l’artista si è divertito a stravolgere uno schema tradizionale e ormai consolidato: San Giuseppe, quasi sempre relegato ad un ruolo marginale, stavolta si prende completamente la scena, ponendosi al centro della rappresentazione sacra.
Il piccolo Gesù è preso da un sonno tormentato, segno chiaro di quello che sarà il suo destino, prefigurazione delle Passione; se questo dettaglio non vi convince, ponete la vostra attenzione sul velo bianco che viene sollevato da Giuseppe e che allude ad una sorta di sudario e la pietra sulla quale riposa il piccolo è molto simile al coperchio del sarcofago.
Un dettaglio non da poco in questa rappresentazione è l’albero di fico in alto a sinistra che, secondo la parabola del fico sterile, può essere associato all’albero della conoscenza del bene e del male che si trovava nel giardino dell’eden. Secondo la fonte evangelica la pianta, priva di frutti dopo tre anni, sarebbe da identificare come il Popolo di Israele indifferente alle predicazioni di Gesù.
Tuttavia qui l’albero appare rigoglioso, con un significato legato forse alla rinascita del mondo attraverso la redenzione.
Credit by: Su concessione di Fondazione Accademia Carrara, Bergamo
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