Orfeo ed Euridice

Tiziano Vecellio

In primo piano infatti l’artista ha raffigurato la giovane Euridice, vestita di bianco, mentre si
accascia per il morso al tallone di quello che non è un serpente ma un’animale con un lungocollo
che termina con una sorta di becco e una lunga coda. In secondo piano si vede la stessa
fanciulla mentre viene risucchiata indietro verso un antro roccioso dopo che Orfeo, che è a
pochi passi da lei, si è voltato a guardarla contravvenendo al patto stipulato con i signori
dell’Ade, come riportano quasi tutte le fonti classiche. Orfeo regge nella mano sinistra uno
strumento musicale, mentre si porta la mano destra dietro al capo e il viso è rivolto all’indietro.
Sullo sfondo c’è una struttura a forma di cono con delle strutture a palafitta di fianco. Alla
struttura a cono si
accede tramite delle scalinate concave sulle quali sono visibili forse delle anime, mentre
l’interno è lambito da fiamme. Sicuramente in questo modo Tiziano ha voluto rappresentare
la città infernale, anche perché la stessa struttura è avvolta da fumo. Sempre sullo sfondo ma
dalla parte opposta si vede un esteso paesaggio con un campanile, forse il campanile di Piazza
San Marco a Venezia. C’è quindi quasi una sorta di contrapposizione tra il mondo dei viventi
da una parte e il regno di Plutone dall’altra.

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