Luca Signorelli
La scena con la Discesa dello Spirito Santo, iconograficamente ben definita grazie alla descrizione neotestamentaria, è ambientata in una stanza con porta e finestre serrate, ubbidendo così a una prassi che prende piede alla fine del XV secolo. Lo spazio perfettamente prospettico, dalle innumerevoli linee di fuga della pavimentazione, caratterizzata da marmi variopinti più volte proposti da Signorelli, è un omaggio al maestro Piero della Francesca e all’umanesimo matematico urbinate. Dal Poggetto ritiene che la stanza rievochi in scala più intima una delle sale del Palazzo Ducale di Urbino, “con la cornice modanata a separare le pareti dal nascimento della volta a botte, quasi come nella ‘Biblioteca del Duca’.
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